Quando sei al quinto anno delle superiori, il momento di affrontare la grande domanda è alle porte: andare a lavorare o continuare gli studi?
Si tratta di quel periodo in cui inizi davvero a riflettere su cosa vuoi fare tu nel futuro (ancora per poco).
Una decisione che dovrebbe dipendere solo dalle tue necessità, ambizioni e predisposizioni.
Informarsi su tutte le vie che puoi intraprendere post-diploma è fondamentale per capire quale fa per te.
Se vuoi formarti e entrare nel mondo del lavoro al più presto, devi sapere che esistono percorsi alternativi che offrono un ottimo connubio tra teoria e pratica, gli ITS.
I tassi di disoccupazione giovanile in Italia nel 2020 ci attestano come la terza peggiore nazione in Europa con il 17,1%.
I dati di Confartigianato mostrano come noi giovani siamo stati colpiti in misura maggiore dalla crisi pandemica, responsabile di aver amplificato le criticità del mercato del lavoro già esistenti, come il divario tra domanda e offerta di lavoro sempre più profondo e complesso.
Ma c’è anche una buona notizia.
I dati ci dicono che le piccole imprese richiedono per il 60% delle assunzioni persone con competenze digitali; 52% con competenze matematico-informatiche; il 36% con skills nelle tecnologie 4.0.
Gli ITS (Istituti Tecnici Superiori) sono percorsi formativi post-diploma ad alta specializzazione tecnologica, co-finanziati dal Programma operativo regionale del Fondo Sociale Europeo, che ti permettono di uscire con il titolo di tecnico superiore in soli due anni.
L’80-90% è la fascia di percentuale degli studenti che trovano lavoro dopo aver terminato un corso ITS.
Com’è possibile tutto ciò?
Sono corsi che integrano la teoria alla pratica, l’obiettivo è imparare le basi operative di una professione attraverso molte ore di formazione e altrettante di esperienze lavorative vere e proprie.
Lo stesso premier Draghi, in un discorso in Parlamento, indica gli ITS come “pilastro educativo” del paese!
Lezioni in presenza e online, esercitazioni pratiche, project work, stage e challenge: dopo due anni pieni di esperienze uscirai con un diploma di V livello del Quadro europeo delle qualifiche (EQF) valido anche a livello Europeo.
Io frequento il corso McLuhan di Bologna, incentrato sul Marketing e la Comunicazione Digitale.
Sono molto soddisfatta della mia scelta e per questo oggi vorrei raccontarti le 3 principali differenze che ho notato confrontando un corso ITS con le superiori e l’università, percorsi che tutti (bene o male) conosciamo bene.
Il mondo del lavoro ogni giorno è in continua evoluzione e i piani di studi dovrebbero stare al passo con esso per non rimanere indietro.
Al corso McLuhan non abbiamo nè materie (come alle superiori) nè esami (come all’università) ma bensì tanti moduli: si tratta di un totale di ore dove si studia un argomento specifico e al termine di quelle, viene chiuso con una esercitazione.
Sulla base di cosa vengono scelti i moduli? Attraverso ricerche dettagliate su quello che il mondo del lavoro richiede nell’effettivo e su come la materia si stia evolvendo nel corso degli anni.
Il piano formativo è in continuo aggiornamento, infatti negli anni anche le materie non rimangono sempre le stesse.
L’unico esame che abbiamo è quello finale al secondo anno, che devi obbligatoriamente passare per conseguire il diploma.
Di solito alle superiori, la classe è composta da nostri coetanei mentre nei corsi ITS ci sono persone con background di studio ed età diverse: questo aspetto è molto positivo perché conoscere persone diverse da te vuol dire imparare da loro cose nuove.
Nel lavoro l’ambiente di lavoro può essere molto variegato e queste esperienze, ci aiuteranno ad approcciarci meglio con i nostri futuri colleghi.
Nelle facoltà dell’università ci sono molti studenti mentre nei corsi ITS la classe è di massimo 25 persone: questo rende la formazione e l’accompagnamento da parte dei tutor e dei docenti più a misura per te.
Nel nostro corso tutti i professori sono professionisti, lavorano in un settore specifico e ci insegnano veramente quello che loro, tutti i giorni, praticano sul campo.
Sapere come funzionano i meccanismi di questo settore, le competenze richieste e le nuove figure professionali emergenti ci dà una sicurezza in più per quando termineremo gli studi.
Essere sempre a contatto con professionisti del settore inoltre ci può offrire molte opportunità lavorative.
Alle superiori è stata introdotta da qualche anno l’alternanza scuola-lavoro e all’università si ha la possibilità di fare un tirocinio aggiuntivo o sostituivo ad un eventuale esame.
Si tratta di ottime iniziative per far avvicinare noi ragazzi al mondo del lavoro e penso sia fondamentale, perché la teoria che si studia non si applica mai allo stesso modo nella pratica.
Al corso McLuhan lo stage rappresenta il 40% del programma scolastico e grazie ai vari moduli improntati su quello che il lavoro vero e proprio ci richiederà, mettiamo in pratica quello che ci è stato insegnato durante le lezioni.
Oltre allo stage, svolgiamo project work e challange nelle quali portiamo a termine progetti di aziende reali e tante esercitazioni pratiche in classe.
Non tutti hanno predisposizioni chiare ed è normale non avere idee definite su quello che si vuole fare da grandi: siamo giovani e dobbiamo fare esperienze per scegliere quello che vogliamo veramente fare!
Per questo, ti consiglio di tenere conto di tutte le alternative formative che il nostro paese e l’Unione Europea ci sta offrendo.
E mi raccomando!
Non fare una scelta avventata dovuta alle pressioni che le aspettative sociali o le persone attorno a te possono generare: perché solo tu puoi capire cosa può fare per te!
Se vuoi approfondire l’argomento, ti consigliamo di leggere “Cosa Fare Dopo la maturità” di Jessica, collega del Mcluhan 11 e l’articolo “Come affrontare i cambiamenti?” di Sara.
Se vuoi approfondire la parte pratica del corso, ti consigliamo l’articolo di Alessia sulla sua esperienza di stage e quello di Klaudia sul suo project work.
Io Lavoro In Corso è il blog degli studenti del McLuhan, corso its formativo della fondazione FITSTIC a Bologna. In questo articolo Sara Meftahi ci parla di come gli ITS possono essere una valida risposta al dilemma di ogni neo-diplomato: andare a lavorare o continuare gli studi?
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