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      primissimo piano di uno stemma Ferrari su una macchina Ferrari rosso fuoco

      Marca, marchio e logo: differenza

      Sicuramente la confusione tra marca e marchio è sempre molta, qui proviamo a fare chiarezza, spiegando la differenza tra marca, marchio e logo. Anzitutto stabiliamo la sovrapposizione di marca e brand, che in questo articolo sono utilizzati come sinonimi.
      Nel testo distinguiamo i concetti di marca e marchio tramite alcuni esempi, per approfondire poi i termini di logo, ideogramma, pittogramma e monogramma.


      Cos’è la marca

      La marca è la percezione dell’azienda da parte del mercato, ovvero dei consumatori e degli stakeholder, cioè tutti i soggetti coinvolti nelle attività dell’azienda (fornitori, finanziatori, rivenditori, comunità in cui l’azienda opera ecc.). Per percezione intendiamo i valori e le emozioni che vengono associate all’azienda, i sentimenti di affezione o disaffezione verso questa, la sua notorietà, la sua visibilità e la sua reputazione. In quanto impressione la marca è soggettiva e relativa, dipendente dalle aspettative del pubblico.

      Tuttavia la marca, concetto astratto e volubile legato alla sfera percettiva, non dipende unicamente dal cliente e dai portatori d’interesse (stakeholder), ma anche dall’impresa stessa.
      L’azienda costruisce ed è partecipe della sua identità di marca (brand identity) attraverso le azioni presenti, quelle passate (la sua storia), le relazioni con i clienti e le scelte comunicative adottate.

      Per “scelte comunicative” dobbiamo pensare a tutti gli strumenti a disposizione dell’azienda per raccontare se stessa: gli elementi visivi (dal logo al colore degli interni dei punti vendita); i social media; le campagne pubblicitarie (qualsiasi canale sia utilizzato: radio, cartaceo, web…); le campagne di fidelizzazione (raccolte punti, concorsi…); le collaborazioni, testimonial e donazioni a progetti. Tutto racconta i valori dell’azienda, perciò la coerenza è determinante per avere consenso nel mercato, perché clienti e collaboratori continuino ad riporre fiducia nell’impresa.

      Un esempio di marca

      Un esempio concreto può essere il brand Ferrari.
      Subito questo nome richiama alla mente idee di: lusso; alta qualità; made in Italy; prestanza; eleganza; affidabilità.

      Tutte queste suggestioni derivano dal patrimonio immateriale dell’azienda, costruito nel tempo e comunicato con ogni strumento: la qualità dei materiali; il prezzo; i colori; il tono di voce usato nelle sponsorizzazioni; i testimonial; gli ingegneri coinvolti; così come la partecipazione a gare automobilistiche.

      Quando un cliente compra un’automobile Ferrari non acquista semplicemente un veicolo con un cavallino incastonato sul cofano, ma compra anche i valori associati al brand, sentendosi quindi lei/lui stessa/o una persona elegante, facoltosa, affidabile, rara ecc.

      Cos’è il marchio

      Per marchio si intende quel simbolo o segno grafico che rappresenta visivamente la marca. È il suo emblema, un po’ come lo stemma per le casate medievali. Può essere sia un nome scritto, sia un unico simbolo o una combinazione di scritta e disegno.
      Anche il motto, il payoff, fa parte del marchio, così come la palette di colori utilizzata. Questi elementi concorrono all’identità visiva del brand.

      Il marchio si compone principalmente di due parti: il logo (da logotipo) e il simbolo.

      Il logotipo, dal greco logos (parola, discorso), è la scritta in lettere o numeri con cui si trascrive il nome della marca, il lettering. È una sorta di firma, che si accompagna ad uno specifico carattere tipografico (font), quella che definiremmo calligrafia per la scrittura umana. (Per approfondire: “Sei proprio il mio typo” G.Simon)

      Il simbolo può essere costituito da:

      • un monogramma, cioè un unico simbolo grafico; mono sta appunto per “uno”. È costituito da una lettera o un numero, o una fusione di due elementi per crearne uno.
      • un pittogramma, ovvero un’icona che rappresenta direttamente il servizio o prodotto dell’azienda;
      • un ideogramma, un segno astratto che cela un’idea, la suggerisce ma non la esplicita.

      Dal marchio deriva l’immagine coordinata, ovvero l’insieme di elementi che distinguono la comunicazione visiva del brand, come i colori scelti, il carattere grafico, il design (piatto; flat; vintage..)

      Come ricordare la differenza tra marca e marchio

      Il marchio si può depositare, ovvero renderlo legalmente di proprietà dell’azienda, cioè utilizzabile solo da lei (in uno specifico settore merceologico, in un spazio geografico definito).

      Per ricordarti la differenza tra marca e marchio tieni a mente che il marchio si può stampare in pochi secondi, toccare e applicare a dei prodotti.

      La marca invece è intangibile, si costruisce nel tempo con produzione, vendita e marketing, ed è soggetta al pensiero del pubblico.

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      Pubblicato da Alessandra Addabbo il Maggio 26, 2021
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