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      Mercato ortofrutta biologico con le verdure in cassette

      Contro lo spreco alimentare : Il Future Food Institute

      Frequentando il McLuhan ho potuto conoscere il Future Food Institute: un ente di ricerca e formazione no profit nato a Bologna, con sedi a San Francisco, Tokyo e Shanghai. È un un istituto che prepara figure in grado di accelerare processi di cambiamento sostenibile, studiando e raccogliendo informazioni nelle varie nazioni.


      Si tratta quindi di una realtà che opera nel campo della Green economy. In particolare, una delle missioni del FFI è risolvere il problema dello spreco alimentare.

      Un po’ di numeri

      Lo spreco alimentare ammonta annualmente in Italia a cifre enormi. Una parte riguarda  il cibo già prodotto e gettato e  una  parte consistente  riguarda lo spreco di filiera e distribuzione.

      Ogni anno in Italia buttiamo via quasi 16 miliardi di euro di cibo commestibile, posizionandoci al secondo posto in Europa nella classifica delle nazioni con maggiore spreco alimentare. Questo spreco comporta un elevato impatto ambientale: viene sprecata l’acqua e il terreno nella coltivazione e vengono emesse circa 3,3 tonnellate di CO2 nell’aria.

      Se, l’Italia convertisse lo spreco in investimenti in sostenibilità, si avrebbero a disposizione circa 13 miliardi di euro con un tasso di crescita  del 6% annuo. Dopo 3 anni, ciò che ora è uno spreco produrrebbe una rendita complessiva del 28%. Tassi di crescita del genere sono introvabili in qualsiasi genere di prodotto finanziario e dimostrano le potenzialità di un’economia stabile e Green.

      L’obiettivo a lungo termine è quello di rivoluzionare la filiera agroalimentare alla base, eliminando ogni tipo di spreco e ottimizzando i possibili scarti. Per fare ciò bisogna attuare una vera e propria rivoluzione nell’istruzione dei futuri protagonisti del settore.

      Future Food Institute 

      Ed è proprio qui che opera il FFI, una non-profit italiana che collabora con l’ONU in molti progetti, per esempio Future Food for Climate Change.

      Attraverso le sue innumerevoli iniziative, promuove la comprensione del modello sostenibile di Green Economy partendo dalla base della cultura e delle tradizioni del nostro paese: il cibo. 

      Gli argomenti di discussione vengono delineati dai ragazzi nei campus del Future Food Institute conciliando la tecnologia con il settore agroalimentare, per divulgare la conoscenza e l’educazione. 

      La loro missione primaria è la salute dell’uomo, evitando cibo coltivato con pesticidi e di conseguenza promuovendo la salute della terra e la biodiversità in ambienti incontaminati.

      Last Minute Sotto Casa

      L’altra importante missione è risolvere il problema dello spreco alimentare. Diverse possono essere le  soluzioni, noi del McLuhan abbiamo svolto una Challenge per la start-up Last Minute Sotto Casa, affiliata al FFI. Questa startup, attraverso un’applicazione, si occupa di combattere lo spreco alimentare offrendo una vetrina di prodotti prossimi alla scadenza a prezzi vantaggiosi.

      Funziona così: i clienti scaricano l’applicazione e cercano i negozi che partecipano all’iniziativa, visibili sull’applicazione.  Se rimane invenduto qualcosa alla fine della giornata si riceve una notifica che qualcosa di buono è stato appena messo in sconto. 

      Per i negozianti è un vantaggio perché non solo non si buttano via gli invenduti e si ha un ricavo, ma si ottiene pubblicità gratuita e nuovi clienti potenziali.

      In questo modo si ottiene un triplice beneficio, detto soluzione  “WinWinWin”, dove a vincere sono in tre: il negoziante, il cliente ma soprattutto il pianeta.

      La nostra sfida, insieme ai ragazzi dell’anno precedente, era di aumentare il bacino di commercianti affiliati a Last Minute. Nonostante ci fossero molte idee interessanti, un solo gruppo della nostra classe si è aggiudicato la vittoria. Noi tutti ci auguriamo che l’app continui ad avere il successo che merita, perché questi modelli di business sono fondamentali per far diventare lo spreco un’opportunità.

      In conclusione

      I dubbi e le questioni legate alla creazione di un futuro sostenibile, nel cibo, ma non solo, sono molte. Mentre comprendiamo il ruolo della tecnologia nel colmare le lacune del nostro sistema, le chiavi per arrivare al mondo sostenibile del futuro sono la conoscenza e l’educazione, i principi dell’innovazione.

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      Pubblicato da Saverio Scavullo il Ottobre 6, 2021
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