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      L’importanza di una comunicazione efficace per realtà no profit

      Da qualche tempo è diventato sempre più importante per le realtà del terzo settore comunicare le azioni che svolgono sul territorio, nonostante le diverse finalità delle comunicazioni aziendali, gli obiettivi sono quelli di promozione e divulgazione delle attività, raccolte fondi, coinvolgere e promuovere l’adesione di volontari per sostenere un cambiamento sociale e politico. Il target differente non rende a imprese no profit meno importante l’integrazione di strategie comunicative efficaci per avvicinare le persone a questo mondo, e in questo articolo parliamo del perché sia giusto metterle in pratica per raggiungere obiettivi concreti sul territorio.

       

      Perché è così importante?

      È convinzione comune che quando si attuano delle azioni benefiche sia buon uso non farne parola, da questo pregiudizio nasce il grande misunderstanding per cui alcuni tipi di realtà non debbano fare uso di strategie di marketing per farsi conoscere.

      La realtà però ci dimostra il contrario: realtà no profit piccole o medie hanno spesso identità e valori esattamente come le aziende e mostrano un servizio che viene fatto all’interno di una comunità che spesso necessità di fondi e volontari per essere portato avanti nel tempo. Non solo, le associazioni del terzo settore con gli anni e l’avvento dei social hanno la possibilità di fare vera e propria divulgazione su temi complessi e delicati che se trattati con efficacia potrebbero portare ad un cambiamento nel percepito comune, oltre che maggiori fondi da stanziare all’interno di progetti virtuosi.

       

      Come farlo?

      Non esiste una ricetta univoca, un bignami da seguire pedissequamente che permette a tutte le realtà di farsi conoscere, chiaramente è giusto declinare i bisogni della realtà alle varie strategie più vincenti.

      Questo significa conoscere molto bene il proprio territorio e decidere come muoversi e su quali canali puntare. Spesso la scelta migliore è creare un mix tra una comunicazione offline e online:

      • mostrarsi sul territorio con eventi e raccolte fondi per farsi conoscere soprattutto se si opera in un ambiente specifico;
      • creare online un racconto della realtà, come si muove e da chi è composta;
      • creare contenuti sui progetti verticalizzandoli sugli specifici temi e difficoltà che vengono affrontate;
      • Sponsorizzazioni tramite social per far conoscere raccolte fondi.

      Insomma non dobbiamo scordarci che avere più punti di contatto sia nel mondo offline che online permette di fare rete, fondamentale per costruire una base solida per continuare ad attuare dei cambiamenti di valore sul territorio che possano essere sempre più efficaci perché più persone con diverse esperienze possono contribuire.

       

      Quali sono gli errori comuni?

      Il punto cardine per avere una comunicazione efficace è riuscire davvero a parlare alle persone, siamo abituati alle diverse campagne di Onlus che puntano moltissimo all’emotività e all’empatia ma non sempre vengono fatte nel modo giusto.

      Sfruttare le emozioni cercando di colpire sul senso di colpa non è eticamente corretto oltre che vincente. Mi sembra ormai abbastanza chiaro che per quanto funzionali, non permettano lo svilupparsi di una rete.

      Puntare su stereotipi che assolvono al nostro bisogno di sentirci persone migliori danneggia le cause e le persone per le quali ci stiamo attivando.

      E nonostante ad oggi non esista una linea guida o un codice da seguire è molto importante scegliere le parole e le immagini giuste per raccontare storie, difficoltà e condizioni che non sono sempre le nostre.

      Parlare alle emozioni, sì, ma con etica.

      Se per comunicare in modo efficace dobbiamo parlare alle persone, l’emotività non deve diventare uno strumento. È giusto avvicinare le persone cercando empaticamente di far comprendere valori e problemi ma ciò su cui si dovrebbe puntare maggiormente a livello di emozioni dovrebbe essere: la volontà di far parte del cambiamento, una necessità di giustizia sociale, e sentimenti come solidarietà e vicinanza che non siano contaminati da senso di colpa e pena, senza scordarsi mai l’importanza di dignità e riservo davanti condizioni difficili.

      Mostrare e traghettare le persone verso realtà no profit quindi è molto difficile e smuove più che il bisogno di oggetti, comodità o servizi per se stessi, temi molto più identitari.

      Le realtà che meglio fanno il loro lavoro comunicativamente parlando, basano la loro strategia su due temi fondamentali:

      • Informazione: raccontare ciò che la realtà fa;
      • Cambiare le percezioni, raccontare e sfatare pregiudizi e stigma portando il futuro sostenitore verso una nuova consapevolezza.

       

      Comunicare per realtà del terzo settore non è semplice, ci sono diversi impervi ostacoli ma riuscire a farlo in modo consapevole e efficace è la svolta di molte realtà che con azioni concrete sul territorio possono e fanno la differenza.

       

       

      Io Lavoro In Corso: ci presentiamo

      Io Lavoro In Corso è il blog degli studenti del McLuhan, corso its formativo della fondazione FITSTIC a Bologna. In questo articolo Federica Genna  parla dell’importanza di scegliere. 

       

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      Pubblicato da Federica Genna il Maggio 24, 2023
      Categorie
      • Comunicazione e Marketing
      • Federica Genna
      • Studiamo
      Tag
      • Comunicazione
      • comunicazione efficace
      • marketing relazionale
      • mcluhan
      • no profit
      • strategia comunicazione

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