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      Un ragazzo sta facendo un meeting online, sulla scrivania c'è un libro

      Fitstic non si ferma

      Se volessimo descrivere il 2020 con una sola parola, questa sarebbe: CORONAVIRUS (o SARS-CoV-2 per essere più precisi). La pandemia che abbiamo affrontato, oltre a confinarci in casa, ci ha costretti a cambiare radicalmente abitudini, il modo con cui ci approcciamo agli altri e la nostra visione del futuro. In breve, tutta la nostra vita. 


      Come si è adattato il Fitstic?

      La fondazione Fitstic nonostante l’improvvisa emergenza, è stata in grado di riorganizzarsi in brevissimo tempo attuando la Formazione a Distanza. Questa modalità consisteva nel proseguire le lezioni da casa e concludere il percorso del primo anno utilizzando Cisco Webex Meeting, una piattaforma che pianifica e avvia riunioni. 

      In questo modo eravamo in grado di seguire il programma “tranquillamente”.

      Attenzione però!

      Ci tengo ad evidenziare le virgolette che ho messo su “tranquillamente”. Perché oltre ai problemi di connessione, causati dall’intasamento della rete, ci sono stati anche problemi tecnici un po’ più difficili da gestire. Alcuni miei compagni non possedevano computer in grado di reggere più software o finestre aperte contemporaneamente.           

      Per le lezioni teoriche il problema non si poneva poiché il docente condivideva la propria schermata mostrando le slide.

      Per le lezioni di laboratorio invece,  dove dovevamo usare diversi software, il problema vi era eccome. L’unica soluzione era quella di registrare la spiegazione, in modo che chi avesse problemi, poteva riguardarsi la lezione stessa in un secondo momento.

      Questo è risultato comodo anche per chi era assente o si era perso qualche passaggio

      Una cosa da non tralasciare è anche la questione “appello&contrappello”. 

      In periodi non sospetti, ad ogni lezione dovevamo firmare e scrivere l’ora esatta in cui entravamo e uscivamo, per due semplici motivi.

      Punto primo, essendo un corso con frequenza obbligatoria i dirigenti devono tenere conto delle ore effettive fatte da noi studenti. 

      Punto secondo, visto che la Regione finanzia il corso, deve avere la certezza che le lezioni si svolgano correttamente, quindi capita che ogni tanto vi siano dei controlli. 

      In tempo di quarantena, siccome non ci era possibile firmare alcun foglio, dovevamo registrare l’appello e il contrappello ad ogni lezione. Questo nonostante la piattaforma Cisco confermasse la presenza con dei report.

      Nota: dalla fine del 2020 non è più necessaria questa doppia misura, a fini burocratici è sufficiente il report.          

      È stato complicato?

      Le mie giornate prima del lockdown non erano mai uguali, ovviamente la routine di andare a lezione era la stessa, ma erano comunque molto movimentate. Con l’arrivo dei nuovi dpcm, i quali ci ordinavano di restare a casa, le giornate si sono completamente stravolte nel giro di pochi giorni. 

      Quindi alla domanda:

        –È stato complicato seguire le lezioni da casa? 

      risponderei:

      – Sì, lo è stato.  

      Anche se potevo svegliarmi e prepararmi per le lezioni con calma, avevo un pasto caldo che non avrei dovuto mangiare freddo fuori casa,  non nego la difficoltà ad abituarmi a questa nuova routine. Stando tutto il giorno attaccati al computer e non potendo avere relazioni umane con i propri compagni e docenti, sembrava di essere in un mondo parallelo. D’altro canto, dobbiamo ritenerci fortunati in quanto siamo riusciti a proseguire gli studi grazie alla digitalizzazione della nostra società; se tutto ciò fosse accaduto vent’anni fa, non sarebbe stato così “semplice”.

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      Pubblicato da Linda Melotti il Maggio 10, 2020
      Categorie
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      • Linda Melotti
      • Raccontiamo
      Tag
      • coronavirus
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